Trovare un qualunque lavoro di per sé è già difficile, oggi, in Italia, almeno, la percezione più comune è questa, al di là delle eccezioni,figuriamoci quanto sia difficile trovare quello ideale. Eppure, attraverso semplici “regole”, per dir così, è possibile aumentare le proprie possibilità non solo di lavorare ma anche di fare anche l’attività che si è sempre desiderato svolgere. Certo, i compromessi, le difficoltà, le delusioni sono dietro l’angolo. Proprio da qui bisogna partire: quante volte ci concentriamo su quello che va male, invece, di soffermarci sulle piccole conquiste quotidiane? Positività sì, ottimismo sempre e comunque no, perché le brutte giornate capitano a tutti ma questo non implica necessariamente abbandonare i propri sogni. Lavoro: analizzare se stessi In primis, bisogna chiedersi: qual è il punto di partenza? In breve, analizzare se stessi, quindi, le competenze di cui si è in possesso e quelle necessarie al lavoro che si desidera svolgere. Se mi laureo in Scienze della Comunicazione ma voglio fare il medico c’è un problema, tanto per fare un esempio banale ma utile a capire che è fondamentale trovare un “settore” e da lì cominciare, piano piano, a “completarsi”. Questo significa che se per trovare il lavoro dei sogni è più utile un corso di inglese che un corso di cucina giapponese forse è meglio prediligere il primo rispetto al secondo. Da questo assunto cominciare a ragionare sulle proprie abitudini, no ad arrivare a una comprensione completa dei limiti di flessibilità della propria routine quotidiana. Significa, innanzitutto, domandarsi: quante ore posso dedicare alla formazione o ad esperienze formative in generale? Posso trasferirmi in un’altra città, paese, continente? Insomma, nella maggior parte dei casi, l’interrogativo è: cosa posso scaricare? Lavoro: consigli base Internet è piena di guide su come redigere il proprio CV. Ben pochi possono fare a meno di un curriculum vitae, nessuno può fare a meno di avere un CV molto, molto, curato. Consiglio veloce: intestazione con proprio nome (magari la firma) per ogni pagina; sembra una stupidaggine ma gli addetti alle risorse umane notano questo genere di cose. In pratica, per mostrare di aver curato il proprio CV non basta evidenziare le esperienze e le competenze più adeguate alla posizione per cui si concorre (anche se è fondamentale) ma proprio avere cura dell’«oggetto» curriculum. Altra domanda: a chi inviarlo? Vale la regola di prima: scegliere un settore e da restringere il campo a seconda di gusti ed esigenze. Se non si sa completamente da dove cominciare ci si può rivolgere alle agenzie specializzate (per la maggior parte delle occupazioni, non tutte); poi esistono tante app – Indeed, per esempio – per la ricerca di lavoro che permettono di trovare offerte attinenti alle proprie inclinazioni e inviare con un click la propria candidatura
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