Cala l’occupazione in Italia nel terzo trimestre, con 52mila unità in meno rispetto ai tre mesi precedenti, pari ad un meno 0,2 per cento a 23 milioni 255mila occupati totali. Calano anche i disoccupati, 14mila in meno ma a questa flessione corrisponde un aumento molto simile sul numero di inattivi, 123mila in più che escono dal mercato del lavoro e assommano a 13 milioni 299mila unità 8nella fascia di età 15-64 anni). Sono i dati pubblicati da Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal nella Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione relativa al terzo trimestre 2018. “Nel terzo trimestre 2018 si osserva una lieve diminuzione dell’occupazione rispetto al secondo trimestre”, si legge, anche se “gli effetti di trascinamento” consentono comunque una lieve crescita nel confronto su base annuale (+0,6%). “Le dinamiche del mercato del lavoro risultano allineate a quelle del Pil”. Prosegue crescita occupazione su base annua Prosegue invece la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente in termini sia di occupati (+0,5%, Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi (+2,1%, Istat, Rilevazione Oros). Ciò trova conferma nei dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali tratti dalle Comunicazioni obbligatorie (CO) rielaborate (+373 mila posizioni lavorative nel terzo trimestre 2018 rispetto al terzo del 2017) e nei dati dell’Inps-Uniemens riferiti alle sole imprese private (+405 mila posizioni lavorative al 30 settembre 2018 rispetto al 30 settembre 2017). L’aumento tendenziale delle posizioni lavorative dipendenti interessa tutte le classi dimensionali d’impresa. Aumentano i contratti termine sul 2017, ma calano rispetto al II treimestre Nel terzo trimestre 2018, l’aumento del lavoro a tempo determinato “continua per il decimo trimestre consecutivo” segnando +256mila posizioni, nel confronto annuo, “a ritmi via via meno intensi mentre si registra la crescita del tempo indeterminato (+118mila posizioni)”. Lo indica la nota trimestrale congiunta sull’occupazione di ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal, sulla base delle comunicazioni obbligatorie. A livello congiunturale, invece, c’è l’aumento del tempo indeterminato (+42mila) mentre il tempo determinato si riduce “lievemente” (-27mila). –
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