Fra automazione e ruolo dell’uomo i trend 2019 del lavoro

Formazione a distanza e in videoconferenza

Robot, automazione e intelligenza artificiale, senza però dimenticare il ruolo dell’uomo che, anche in futuro, resterà centrale. Questi i trend per il 2019 che caratterizzeranno il mercato del lavoro, secondo l’analisi di Hays, società leader nel recruitment specializzato. Il continuo progresso tecnologico garantirà alle aziende sempre più strumenti da impiegare nelle strategie di sviluppo. Per massimizzare i vantaggi dell’avvento delle nuove tecnologie, è fondamentale che manager e responsabili delle risorse umane comprendano e anticipino l’impatto che queste potranno avere su tutte le dinamiche aziendali: dal reparto Hr al marketing, passando per il finance, nessun settore sarà immune al progresso tecnologico e alla digitalizzazione.

“La velocità con cui il cambiamento tecnologico ha invaso il mercato del lavoro negli ultimi anni – afferma Jacky Carter, Group Digital Engagement Director di Hays – è davvero impressionante. Avere un così ricco bacino di tecnologie da cui attingere implica la necessità, da parte dei manager, di avere le tech skill adeguate per poter identificare quelle più adatte allo sviluppo del proprio business. Per molti professionisti sarà, quindi, necessario un costante aggiornamento per rimanere sulla cresta dell’onda”.

Secondo gli esperti Hays, saranno cinque i principali trend per il 2019. Eccoli, punto per punto.

1. L’apprendimento continuo come skill fondamentale. Il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente, in particolare ai lavoratori è richiesta una sempre maggiore flessibilità. Oggi i percorsi lavorativi sono in continua evoluzione e i professionisti dovranno aggiornare costantemente le proprie competenze per tenere il passo con i cambiamenti generati dallo sviluppo tecnologico. Le aziende che vogliono risultare vincenti sul mercato dovranno offrire ai propri dipendenti i giusti strumenti per migliorare e incrementare le loro skill tecnologiche.

2. La posta elettronica è ancora insostituibile? Nel corso degli ultimi anni, le interfacce vocali o di messaggistica istantanea sono entrate nell’uso quotidiano. Le persone comunicano quotidianamente tramite piattaforme come Facebook Messenger e WhatsApp. In ambito lavorativo, anche se l’email è ancora considerata il principale strumento di comunicazione, molti professionisti tendono già a interfacciarsi con clienti, fornitori e partner tramite i sistemi di messaggistica istantanea, rendendo più immediate le comunicazioni e riducendo al minimo i tempi di attesa tra un’interazione e l’altra.

3. Automation: minaccia o opportunità? È inevitabile che molti compiti, soprattutto quelli ripetitivi, possano essere sostituiti dall’automazione e dai robot. Tuttavia, non bisogna temere il cambiamento; al contrario, è di strategica importanza che i leader aziendali comunichino alla propria forza lavoro in modo corretto e adeguato l’alto potenziale di crescita e le nuove opportunità che ne potranno derivare. Il ruolo dell’uomo resterà, comunque, fondamentale per portare a termine tutte quelle mansioni complesse che richiedono necessariamente la sensibilità di un professionista.

“L’automazione in ambito lavorativo – spiega Jacky Carter – richiederà certamente un adeguamento nelle competenze professionali. Per questo, le imprese che vogliono fidelizzare i talenti migliori dovranno essere in grado di mettere a loro disposizione tempo, conoscenze e opportunità per intraprendere un percorso di apprendimento e di crescita”.

4. Employee Experience come Brand Reputation. L’Employee Experience, ovvero l’intero percorso che una risorsa compie in azienda dal momento in cui si candida sino al termine del rapporto di lavoro, sta diventando un elemento chiave nella reputazione delle aziende a cui i responsabili prestano sempre più attenzione. La metodologia e la frequenza con cui i feedback dei professionisti vengono raccolti fa sempre più spesso affidamento all’intelligenza artificiale che assicura un’elaborazione accurata e precisa dei dati, consentendo alle aziende di capire se l’Employee Experience vissuta dalle proprie risorse può diventare un plus per la reputazione aziendale.

5. Il cambiamento culturale è il primo passo verso l’innovazione. La tecnologia è utile solo se le persone vogliono davvero farne uso: qualsiasi progresso tecnologico ha senso solo se rappresenta realmente un beneficio per il target a cui si rivolge. Affinché questo avvenga, le organizzazioni devono intraprendere come prima cosa un cambiamento culturale, che dovrebbe partire dai vertici aziendali, incoraggiando un ambiente votato alla collaborazione, all’apertura e alla flessibilità. I responsabili delle risorse umane hanno un ruolo chiave in queste dinamiche, nel guidare e facilitare la creazione di un clima aziendale che favorisca il cambiamento e accolga positivamente i nuovi input tecnologici.

AdnKronos

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