(askanews) – Negli ultimi cinque anni, il mercato del lavoro italiano ha manifestato “una significativa ripresa associata a profondi cambiamenti rispetto alla posizione professionale, al carattere dell’occupazione e alla composizione per età delle persone”. Nel corso del 2018, l’occupazione ha segnato alcuni miglioramenti nel primo semestre seguiti da una successiva fase di stabilizzazione. Nel complesso, la crescita media annua si è attestata allo 0,9%, con un incremento di oltre 200 mila occupati e di 0,6 punti percentuali del tasso di occupazione (al 58,5% dal 57,9% dell’anno precedente). E’ quanto emerge dal focus dell’Istat “Il mercato del lavoro in italia nel quinquennio 2013-2018”.
I miglioramenti hanno riguardato anche la disoccupazione, che è diminuita del 5,8% in media annua attestandosi al 10,6%, 0,7 punti percentuali in meno rispetto al 2017. Il tasso di inattività è diminuito in misura contenuta raggiungendo il 34,3%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alla media dell’anno precedente.
La dinamica del mercato del lavoro nel 2018 ha mostrato un rafforzamento degli andamenti registrati negli ultimi anni, tuttavia gli effetti positivi si sono distribuiti in misura eterogenea rispetto alla posizione professionale, al carattere e all’età delle persone. Prendendo come riferimento il 2013, l’occupazione è aumentata complessivamente del 4,6%, mentre il tasso di occupazione è cresciuto di 3 punti, portandosi ai livelli più elevati registrati nel 2008. Nello stesso periodo, il tasso di disoccupazione ha mostrato una diminuzione di 1,5 punti percentuali, tornando ai livelli del 2012, ma restando ancora lontano dal minimo storico del 2007 (6,1%).
Anche l’inattività ha segnato dei miglioramenti: il tasso è diminuito di 2,3 punti percentuali nei cinque anni. La flessione ha riguardato entrambe le componenti di genere, mostrando una maggiore intensità per le donne, sebbene il divario tra uomini e donne rimanga ancora decisamente ampio e pari a 19 punti percentuali (24,8% il tasso per gli uomini, 43,8% per le donne). Nel periodo 2013-2018, l’aumento dell’occupazione è stato trainato dalla componente dipendente (+7,3%) e in particolare da coloro che hanno una occupazione a termine, che rappresentano oramai il 13,1% dell’occupazione (era il 9,9% nel 2013). Rispetto al 2013, il tasso di occupazione è aumentato in tutte le classi di età, con i 50-64enni che mostrano l’incremento più sostenuto (+7,7 punti percentuali). Il tasso di disoccupazione ha mostrato variazioni modeste nelle varie età, ma leggermente più ampie per le persone fino ai 34 anni mentre l’inattività, a eccezione dei 15-24enni, ha registrato un calo in tutte le classi con una maggiore intensità per i 50-64enni (-7,5 punti percentuali).